Mancini ha rotto gli indugi e ha deciso di pescare per la Nazionale anche ragazzi provenienti dalla Serie B , senza avere presenze nella massima serie nazionale..
Il messaggio è chiaro: se non c’è spazio in Serie A per il ragazzi di nazionalità italiana, se non si ha il coraggio di mettere in campi giovani italiani allora mi rivolgo alla serie cadetta, dove, per fortuna, trovano più spazio giovane promesse italiane.
Dei 53 convocati per lo stage dal 24-26 maggio ben 18 proverranno dalla cadetteria, e qualcuno non ha neanche disputato i play off (Zerbin e Gatti hanno militato nel Frosinone che ha fallito l’accesso ai playoff nell’ultima giornata).
Chiaro e perentorio il guanto di sfida lanciato ad un sistema di procuratori e società che non trovano più conveniente affidarsi a calciatori nostrani. Stanno cambiando anche le “zone di pesca” per aumentare i profitti. Fino a qualche anno fa tanti erano gli osservatori e addetti che setacciavano il Sudamerica, Brasile ed Argentina, soprattutto. Negli ultimi anni le direttrici più seguite sono quelle balcaniche, favorite, sempre di più, dal numero crescente di allenatori provenienti proprio dai paesi che si affacciano sull’Adriatico: i 18 provenienti dalla Serbia e 17 dalla Croazia minacciano le Argentina e Spagna, a 21, e l’Olanda, a 18, da cui storicamente c’è sempre stato un flusso consistente di calciatori.
Considerevole anche il numero crescente di giovanissimi provenienti dalle sempre più numerose scuole di calcio africane di proprietà di società europee.
Come reagirà “il sistema” che governa la serie A di fronte a questo scossone scaturito dalle scelte del tecnico della Nazionale?
Le società saranno ancora più resistenti, riluttanti a mandare loro atleti in nazionale ?
Possono ritenersi queste scelte di Mancini una netta bocciatura di scelte e atteggiamenti del “sistema” che non lavorano per i nostrani forse perchè è un mercato meno redditizio per le loro fameliche tasche?