Enrico Albertosi ai microfoni di SportOnRadio. A Rivera ? Gliene ho dette di tutti i colori. L’ho offeso a morte !

Uno stralcio dell’ Intervista ad Enrico Albertosi, riportato per esteso in audio.
(integrata nella 2.a puntata di Sportonradio, sulla pagina “rete smash” https://studio.youtube.com/video/rdcXcAn0mN0/edit )
La prima curiosità: quando pensa alla sua carriera che cosa le viene in mente i mondiali, gli scudetti vinti, lo scudetto a Cagliari.
Cos’è che ricorda più volentieri ?
Tre cose: l’esordio in serie A con la Fiorentina, lo scudetto del Cagliari e la partita con la Germania ai campionati del mondo del 70.”
In studio abbiamo Aldo Nicoli che ha avuto il piacere di giocare pure con lei. Dicevamo con lui che probabilmente, per quanto era bravo, ha vinto meno di quanto meritava?
Ma sicuramente sì, anche perché sono stato alla Fiorentina che non è mai stata una squadra da poter vincere il campionato. Ho vinto tre o quattro coppie taglie con la Fiorentina, ho vinto uno scudetto col Cagliari, che era immaginabile. Sono andato al Milan nel peggiore del periodo del Milan; nonostante tutto sono riuscito a vincere una Coppa Italia un campionato, il campionato della stella. Per cui diciamo che non mi lamento probabilmente avrei potuto vincere di più sicuramente se fossi andato alla Juventus che in quel momento era sulla cresta dell’onda.”
Quanti scudetti dell’Inter o del Milan o della Juve vale lo scudetto a Cagliari ?
Cento scudetti al Milan
Riguardo alla finale alla Italia Germania, la sua nota arrabbiatura con Gianni Rivera in occasione del gol della Germania, che ricordo ha di quell’episodio? (perché lei poi era uno sanguigno era uno che non se le lasciava passare sotto al naso le cose)
C’è stato un colpo di testa, io deviato in calcio d’angolo. Rivera è venuto a tutti i costi sul palo. Io di solito mettevo un difensore che mi copriva il metro di porta che a cui io non potevo arrivarci. Io dico: “Guarda che se la palla viene da te, io non mi preoccupo. Dopo il calcio d’angolo ci fu un colpo di testa e la palla è andata verso di lui. Non essendo un difensore invece di fare un passo avanti voleva prendere la palla col petto. Quando la palla è finita in rete, non ci ho visto più. Gliene ho dette di tutti i colori. L’ho offeso a morte”. Lui stava abbracciato al palo e battendo la testa contro il palo ha detto: “Ora per rimediare posso solo andare a fare gol e così è stato ed è stato di parola

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